Oggi ho partecipato all’iniziativa organizzata dalla ADGS Volley di Castel Madama per iniziare, sotto un buon auspicio, la nuova stagione sportiva.
Nonostante i dubbi sul futuro, i problemi logistici legati alle disponibilità delle palestre, si percepisce come la scia delle buone prestazioni delle nostre nazionali femminili e maschili, alimentino l’entusiasmo, condizione imprescindibile per ogni avventura rinnovata.
Nei volti degli atleti si evidenziava una visibile gioia, nei volti dei dirigenti e degli staff tecnici un misto di sorrisi e responsabilità. Ma se qualche atleta in un momento di riflessione profonda si fosse chiesto, parafrasando lo spettacolo teatrale di Domenico Iannacone: “che ci faccio qui?”.
Questa domanda apre a molteplici risposte. Oggi chi è atleta probabilmente non si rende conto dell’importanza di fare sport. Ogni insegnamento, ogni vittoria, ogni sconfitta forgerà il carattere di ognuno di loro, li renderà consapevoli dei propri limiti e nello stesso tempo consci che il sudore degli allenamenti, la fatica fisica, è un mezzo per realizzare i propri sogni. Metafora di vita ed esaltazione che con il lavoro , con la costanza si possono realizzare cose che il solo talento non potrà mai realizzare. Consapevolezza, divertimento, il confronto continuo con sé stessi e con gli altri, il rispetto di sé e degli altri, solidarietà e accoglienza non possono mancare in un atleta e ancora meglio in un cittadino.
D’altronde acquisire competenze tecnico/manageriali, organizzare una squadra, definire ruoli, determinare i tempi e le strategie, sono competenze intellettive che si possono trasferire in qualsiasi contesto sociale e rappresentano abilità che ognuno dovrebbe essere in grado di mettere in pratica quando deve prendere delle decisioni o preparare azioni.
Lo sport e le attività motorie sono portatori di uno straordinario potenziale educativo, se mossi da una vera cultura pedagogico-sportiva.
Educazione e sport è un binomio che necessita di sinergia. Oggi più che mai è fondamentale una forte alleanza tra le istituzioni sportive ed educative per attivare una contaminazione di valori universali e intramontabili dello sport, un patto culturale e sociale che garantisca in tutti gli ambienti “formali” e “non formali” l’apprendimento di competenze che potrebbero trasformare la vita dei ragazzi: il movimento è vita, educa e forgia il carattere, definisce le nostre scelte e il futuro collettivo.
Si può affermare che lo sport rappresenti una vera e propria agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola. I momenti aggregativi dello sport diventano spesso una vera e propria àncora di salvezza per molti.
Lo sport e il gioco, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.
Qui si apre la vera sfida: come ampliare la platea dei partecipanti e accogliere chi non può fare sport per una qualsiasi ragione?
Far parte di un movimento sportivo significa sviluppare competenze, diffondere valori etici e soprattutto non lasciare indietro nessuno!!!